LA MAGLIA

La casacca della Lazio torna al suo “design” classico: celeste con bordi bianchi. La maglia blu vista nelle ultime stagioni non fa più parte dell’equipaggiamento ufficiale della squadra. La curiosità in questa annata è rappresentata dal fatto che la Lazio inizia il campionato con una maglia e lo termina indossando un altro modello di casacca. La maglia a maniche corte di inizio stagione, utilizzata dalla prima gara di campionato Lazio-Brescia, fino alla quinta di campionato Lazio Como (3-1), si presenta con un tessuto in cotone pesante. Il collo “a V” ed i polsini non sono cuciti sulla maglia, ma sono un proseguimento della tessitura. La casacca non presenta le cuciture laterali sui fianchi. Il numero cucito a macchina è in plastichina di colore bianco. Dalla sesta giornata Sorrento-Lazio (0-1), fino alla ventisettesima Palermo-Lazio (0-0), i biancocelesti indosseranno le maniche lunghe. Da domenica 9 aprile 1972 incontro Monza-Lazio (0-0), fino all’ultima partita di campionato Bari-Lazio (0-0) quella della promozione in Serie A, il primo club della Capitale indossa una nuova divisa a maniche corte, completamente diversa da quella di inizio stagione. Il tessuto è in lanetta rasata, che da questo momento in poi rimarrà invariato per molte annate, come la numerazione da gara che sarà anch’essa inalterata con il materiale tipo plastichina leggermente venata, di colore bianco. Un meraviglioso alternarsi di divise diverse, dai tanti dettagli diversi realizzate da due diversi produttori.

 

La prima maglia a maniche corte d'inizio stagione

La maglia a maniche corte di inizio stagione, utilizzata dalla prima gara di campionato Lazio-Brescia, fino alla quinta di campionato Lazio Como (3-1), si presenta con un tessuto in cotone pesante. Il collo "a V" ed i polsini non sono cuciti sulla maglia, ma sono un proseguimento della tessitura. La casacca non presenta le cuciture laterali sui fianchi. Il numero cucito a macchina è in plastichina di colore bianco. Dalla sesta giornata Sorrento-Lazio (0-1), fino alla ventisettesima Palermo-Lazio (0-0), i biancocelesti indosseranno le maniche lunghe.

La prima maglia a maniche corte di fine stagione

Da domenica 9 aprile 1972 incontro Monza-Lazio (0-0), fino all'ultima partita di campionato Bari-Lazio (0-0) quella della promozione in Serie A, il primo club della Capitale indossa una nuova divisa a maniche corte, completamente diversa da quella di inizio stagione. Il tessuto è in lanetta rasata che da questo momento in poi rimarrà invariato per molte stagioni. Il collo rimane "a V" ma risulta più allungato e con una punta pronunciata rispetto a quello di inizio stagione. Altro elemento di differenziazione riguarda i polsini che risultano più ampi di quelli visti ad inizio campionato. La numerazione da gara rimane in materiale tipo plastichina leggermente venata, di colore bianco..

La stagione

Cambio di panchina azzeccato con l’arrivo dal Foggia dell’allenatore Tommaso Maestrelli. Fanno le valigie, tra gli altri, Mazzola e Governato. La stagione nei cadetti inizia con Chinaglia che risolve l’ormai tradizionale derby di Coppa Italia. Il campionato parte bene e continua con risultati altalenanti. Alla fine del girone d’andata la Lazio è tra le prime tre in classifica. Un cattivo inizio di girone di ritorno mette in discussione la permanenza di Maestrelli in panchina. Poi, però, la squadra ingrana la marcia giusta e ritorna nel gruppo di testa. Conquista, così, la promozione trascinata dal suo leader che realizza 21 reti ottenendo anche la convocazione in Nazionale.

 

La Rosa

Portieri: Bandoni, Di Vincenzo, Moriggi, Trombin. Difensori: Caroletta, Facco, Legnaro, Martini, Oddi, Papadopulo, Polentes, Tinaburri, Wilson. Centrocampisti: Abbondanza, D’Amico, Dolso, Gritti, Manservisi, Masuzzo, Moschino, Nanni, Attaccanti: Catarci, Chinaglia, Cinquepalmi, Facchin, Fava, Fortunato, Massa, Vulpiani. Allenatore: Maestrelli.

 

Curiosità

Angelo Torda e la Tuttosport. Dalla stagione 1971/72 la casacca della Lazio torna al suo “design” classico: celeste con bordi bianchi e di esclusiva provenienza italiana e non più inglese. La maglia blu vista nelle ultime stagioni non fa più parte dell’equipaggiamento ufficiale della squadra. La fornitura tecnico-sportiva della Lazio spetta sempre alla Tuttosport di Angelo Torda, prezioso factotum del club biancazzurro. Torda, classe 1932, ottimo conoscitore del calcio giovanile romano, è stato titolare dell’azienda romana di abbigliamento sportivo Tuttosport. Grazie alla sua esperienza maturata in tanti anni di servizio nel commercio dei prodotti sportivi, ha la possibilità di consigliare direttamente lo staff ed i calciatori della Lazio in ordine alla scelta dei migliori materiali tecnici per il gioco del calcio. Angelo Torda è, di fatto, un importante punto di riferimento per tutto il mondo Lazio. La sua abilità, maturata negli anni come talent scout nel calcio giovanile, viene ben presto apprezzata da Bob Lovati, così da diventarne il consigliere più fidato. Diviene anche responsabile del servizio raccattapalle della Lazio allo stadio Olimpico. Già alla fine degli Anni ‘50 Torda, in qualità di giovanissimo dipendente della ditta Gradella Sport (di Uber, l’indimenticabile portiere della Lazio), assume il compito di consegnare le divise ai calciatori della Lazio. A quell’epoca, come già abbiamo raccontato nelle pagine precedenti, la ditta Gradella Sport forniva le casacche alle squadre della Lazio e della Roma. Nel 1961 Angelo Torda fonda la società Tuttosport, azienda di articoli sportivi, che ha prodotto maglie da calcio per il centro-sud ed isole fino alla fine degli Anni ’80. Con l’avvento dei grandi colossi come Adidas, Nike, Puma ed Umbro, anche la Tuttosport, come Ennerre, Robe di Kappa, ABM ed altri marchi sportivi italiani, debbono ripiegare su realtà calcistiche, e non, minori. La Tuttosport, esclusivista del marchio S.S. Lazio negli Anni ’70, non ha mai realizzato in proprio le maglie della Lazio poiché non possedeva una struttura idonea alla produzione tessile, ma affidava a terzi la realizzazione delle stesse, firmando i capi con l’etichetta interna, cioè Tuttosport. L’azienda di Torda fornisce anche le divise alla Nazionale italiana prodotte dalla Venjulia di Trieste, oltre a quelle per la Lazio realizzate dalla Ennerre di Montesilvano (Pe) e da un maglificio romano ubicato in zona San Giovanni, di cui non si conosce più il nome. Rimane il dilemma di chi, oltre all’Ennerre di Raccuglia (che raccontiamo nel paragrafo successivo), sia stato il produttore di quelle leggendarie maglie su commissione Tuttosport, che vedono prima la Lazio tornare in serie A, poi sfiorare lo scudetto l’anno successivo, vincerlo nel 1973/74, ed infine immortalarlo sulle casacche della stagione successiva.

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