Bigiarelli batte il record dell’ora di marcia sulla pista del “Racing Club de France”, coprendo 11 chilometri e 742 metri. Il “Lazio Museum” presenta un eccezionale documento

Bigiarelli batte il record dell’ora di marcia sulla pista del “Racing Club de France”, coprendo 11 chilometri e 742 metri. Il “Lazio Museum” presenta un eccezionale documento

9 marzo 1902. Il “Lazio Museum” vuole rendere omaggio alla figura di Luigi Bigiarelli fondatore del sodalizio biancoceleste, presentando un eccezionale documento d’inizio secolo, raccolto in questi giorni. Un pezzo di storia laziale probabilmente già visto, ma che vogliamo raccontarvi anche noi. Trattasi di una meravigliosa testimonianza cartacea d’Oltralpe, parliamo del periodico sportivo “La Vie au grand air”, che racconta la prodezza di Luigi Bigiarelli, trionfatore a Parigi nel record dell’ora di marcia. All’interno del periodico viene dato risalto all’atleta biancoceleste, descrivendolo non solo per suoi primati sportive ma anche attraverso notizie sulla sua corporatura, sulla sua voglia di oltrepassare i confini nazionali per imporsi sportivamente in terre straniere. Inoltre viene raccontata la sua esperienza militare in Abissinia ed infine il desiderio di Luigi di studiare la lingua inglese. Siamo nei primi mesi del 1902 ed il nome della Lazio già riempie la cronaca sportiva dei giornali di settore transalpini. “La Vie au grand air ” (La vita all’aria aperta) era una rivista sportiva illustrata francese con uscita bimestrale, fondata il 1 aprile 1898 e diretta dal giornalista sportivo francese Pierre Lafitte, grande appassionato di ciclismo. La pubblicazione è stata interrotta il 2 agosto 1914 (no 828), ripresa il 15 juin 1916 (no 829) e poi cessata definitivamente il  15 aprile 1922. La copertina del giornale presentava sempre in primo piano una grande foto in “bianco e nero”, che mostrava un atleta in azione. Nel numero 182 (del 9 marzo 1902), il giornale dedicava un ampio spazio all’atleta che amava vincere ovunque e fondare società sportive, il suo nome era Luigi Bigiarelli.

Riportiamo l’articolo del giornale “La Vie au grand air “,  nella sua versione originale (francese) ed in quella tradotta in lingua italiana.

“Parmi les records qui sont rarement l’objet d’attaques de la part des athlètes français, on peut citer surtout les records de marche. Ce spot dur, ingrat, peu attrayant, ne compte que pue d’adeptes en France. Aussi, le record français est-il détenu par un italien, l’amateur Bigiarelli qui vient de le battre récemment sur la piste du Racing Club. Le records françaises l’heure de la marche vient d’être battu par l’amateur Luigi Bigiarelli membre de l’Union Sportive de l’Ouest et de la Lazio de Rome. Sur la piste du Racing Club de France, au bois de Boulogne, Bigiarelli a couvert 11 kil. 742 m. ce qui bat de 582 mètres le record précédent, détenu par Delbreniere, de Dijon, avec 11 kil. 160. Accoutumè à marcher sur route, le nouveau recordman est désavantagé sur la piste molle du Racing. Il peut faire beaucoup mieux, quand il aura pris l’habitude des pistes en herbe. Il a d’ailleurs couvert 12 kil. 253 m. à l’entrainèrent, ce qui est encore loin du record du monde. Celui-ci appartient au professionnel Meagher qui a atteint, à New York, en 18, 13 kil. 146 m. dans les 60 minutes. En passant, Bigiarelli a battu également les records des 5 et 10 kilomètres, et celui de la demi-heure avec 5 kil. 82 m. 50 (ancien record 5 kil. 597 par Guillot en 1897). Luigi Bigiarelli est vingt-six ans, il mesure 1 m. 69. C’est un sportsman très connu en Italie, où il a consacré sa vie à la fondation de sociétés sportives. Il prit part, comme bersaglieri, à la campagne d’Abyssinie, en 1895-96. Son régiment fut si fort éprouvé par les troupes de Ménélik, que, sur 600 hommes, 60 seulement revirent leur patrie. Au régiment, il remporta le premier prix de gymnastique offert par S.A.R. le duc d’Aoste. A son retour du service militaire, il s’adonna de plus en plus au sport et remporta de nombreux prix dans les concours de saut en hauteur et en longueur. Parmi ses succès, citons le championnat de vitesse de la province Rome, et le championnat de marche, 35 kil. en 3 h. 27. Il y a quelques mois, il remporta le championnat d’Italie, de marche, (50 kil. en 5 h. 27) et le championnat de natation, (600 m.). En aout dernier, Bigiarelli entreprit le voyage Rome-Florence, (300 kil.), qu’il couvrit dans le temps merveilleux de 67 heures. Dans cette performance, il perdit plus de 7 kilos. De 67 kil. 500 il était descendu à 60 kilos ! Le nouveau recordman de la marche est encore pour quelques jours à Paris. De là, il se rendra à Londres, pour étudier les méthodes d’entrainement anglaises, avant de rentre à Rome, ou’ ses amis de la « Lazio » lui préparent le meilleur accueil”.

Traduzione

Tra i primati sportivi che raramente vengono migliorati dagli atleti francesi, possiamo citare in particolare il record di marcia. Questo sport duro, ingrato e poco attraente ha solo un piccolo numero di seguaci in Francia. Inoltre, il primato francese è detenuto da un italiano, il dilettante Bigiarelli che recentemente lo ha battuto sulla pista del «Racing Club». Gli attuali primati francesi della marcia sono stati appena battuti dal dilettante Luigi Bigiarelli, membro de “L’Unione Sportiva Occidentale” e della “Lazio di Rome”. Sulla pista del Racing Club de France, nel Bois de Boulogne, Bigiarelli ha percorso 11 km e 742 m. che batte di 582 m. il precedente record, detenuto da Delbreniere, di Digione, con 11 km e 160 m. Abituato a camminare sulla strada, il nuovo detentore del record era in svantaggio sulla morbida pista da corsa del Racing Club. Poteva fare molto meglio, una volta abituato ai pendii erbosi. Ha coperto 12 km e 253 m. in allenamento, che è ancora lontano dal record del mondo. Questo record appartiene al professionista Meagher che ha raggiunto, a New York, in 18,13 km e 146 m. in 60 minuti. A proposito, Bigiarelli ha battuto anche il record di 5 e 10 chilometri, e il record di mezz’ora con 5 km. e 82 m. 50 (ex record di 5 km. E 597 di Guillot nel 1897). Luigi Bigiarelli ha ventisei anni, è alto 1 m. 69. E’ un noto sportivo in Italia, dove ha dedicato la sua vita alla fondazione di società sportive. Partecipò, come bersagliere, nella campagna abissina nel 1895/96. Il suo reggimento fu così duramente messo alla prova dalle truppe di Menelik che, su 600 uomini, solo 60 videro di nuovo la loro patria. Nel reggimento, vinse il primo premio in ginnastica offerto da S.A.R. il Duca d’Aosta. Al suo ritorno dal servizio militare, si è sempre più coinvolto nello sport e ha vinto molti premi in gare di salto in alto e in lungo. Tra i suoi successi, ricordiamo il campionato di velocità della provincia di Roma, e il campionato di camminata, 35 km. in 3 h. e 27. Qualche mese fa, ha vinto il campionato italiano, marciando, 50 km. in 5 h. 27 ed il campionato di nuoto, (600 m.). Lo scorso agosto (1901 ndr) Bigiarelli ha intrapreso il viaggio Roma-Firenze (300 km), che ha percorso nel meraviglioso tempo di 67 ore. In questa performance, ha perso più di 7 chili. Da 67 kg scendeva a 60 chili! Il nuovo detentore del record di marcia è ancora per qualche giorno a Parigi. Da lì, andrà a Londra, per studiare l’inglese, prima di tornare a Roma, dove i suoi amici della “Lazio” preparano l’accoglienza migliore.

Chissà se Bigiarelli nel 1902 si recò a Parigi per partecipare alla gara organizzata dal “Racing Club” in segno di amicizia e stima verso Bruto Seghettini, socio della polisportiva transalpina. Come sappiamo a Roma il football fece capolino ad inizio secolo grazie alla figu­ra di un italiano, naturalizzato francese: Bruno (Brutus) Seghetti­ni, padre italiano, madre francese e socio della “Racing Club de Paris”, che nel gennaio 1901 portò nella sede della Lazio di Via Valadier, civico 6, il primo vero pallone da football. Avendo appreso dai fondatori laziali che questo gio­co non era ancora praticato a Roma, Seghettini decise di raccon­tare loro gli aneddoti, le origini e le regole basilari della disciplina, nata in Inghilterra, ma soprattutto mostrò loro lo strumento con cui si giocava: una palla di corda annodata che rimbalzava ogni qualvolta toccasse terra. Gli atleti laziali furono subito entusiasti e cominciarono a farne pratica sul campo di Piazza D’Armi, poco distante dalla zona di fondazione del club.

 

 

 

 

 

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