Anche Giorgio Chinaglia indossò la “maglia bandiera”…

Anche Giorgio Chinaglia indossò la “maglia bandiera”…

Mercoledì 13 luglio 1983, l’assemblea dei soci presieduta da Mario Apuzzo elegge Giorgio Chinaglia presidente della Lazio. Chinaglia subentra a Gian Casoni in carica dal 23 luglio 1981. Inizia l’era Chinaglia con uomini nuovi e con una nuova concezione di imprenditorialità di stampo americano. Oltre al potenziamento della squadra, Long John allestisce uno staff di primo livello specializzato nel marketing e nella cura del merchandising del club. L’aquila stilizzata voluta da Casoni si presta benissimo ad essere immortalata su qualsiasi tipo di prodotto. La splendida “maglia bandiera” ammirata nella stagione passata non piace a Giorgione, ancora legato alla casacca di tipo tradizionale a tinta unita, stile Anni ’70. Eppure Long John la leggendaria “maglia bandiera” l’aveva conosciuta ed addirittura indossata qualche mese prima del suo insediamento come presidente della Lazio. In occasione di una sua visita a Roma, il 7 dicembre 1982, Giorgione viene invitato dal presidente Casoni a scendere in campo durante un’amichevole tra la Lazio e la squadra Primavera allo stadio Flaminio, davanti a circa 10mila spettatori. Long John con la “maglia bandiera” si schiera al fianco di D’Amico e Giordano suoi ex compagni di squadra e realizza due gol. Prima del fischio d’inizio del match il direttore sportivo Antonio Sbardella e il giovanissimo Federico Fabiani addetto alla gestione marketing consegnano a Giorgione dei gadget con il nuovo emblema sociale stilizzato. Anche se Chinaglia indossa la maglia con l’aquila sul petto non ne rimane particolarmente affascinato: il ricordo da calciatore condottiero e scudettato lo porta a pensare alla casacca della Lazio solo di tipo tradizionale stile 1974. Il gradimento dei tifosi per la “maglia bandiera” fa riflettere l’entourage del marketing della Lazio, convincendo il nuovo presidente Giorgio Chinaglia a mantenere il logo sociale con l’aquila stilizzata; tuttavia Long John la spunta sul ritorno allo stile classico della maglia a tinta unita celeste con bordi bianchi. “La maglia della Lazio è quella là” dice perentoriamente il nuovo presidente indicando, nella parete di fronte a lui, un dipinto di Luciano Re Cecconi. Si decide allora di mantenere qualcosa della “maglia bandiera”, racchiudendola all’interno del nuovo logo sociale di forma romboidale realizzato a fini commerciali. L’Ennerre a questo punto si trova di fronte ad un bel rompicapo da sciogliere, ossia realizzare una maglia tradizionale stile Anni ‘70, tanto cara a Giorgio, ma che richiami (commercialmente parlando) la “maglia bandiera”. L’aquila stilizzata che, nella stagione 1982/83, dominava il petto dei calciatori, viene posizionata sul retro della divisa nelle dimensioni più ridotte, all’altezza delle spalle. La prima maglia (tanto cara a Chinaglia), torna così a tinta unita, ma la tonalità di celeste prodotta risulta leggermente più chiara rispetto alla casacca del ‘74; infatti i numeri bianchi cuciti sulla maglia, dopo alcune giornate vengono sostituiti da numeri di colore blu navy, più riconoscibili ed efficaci per quel tipo di tonalità usata. I polsini sono in maglina bianchi e il colletto presenta un’ampia fascia celeste. Sponsor ufficiale presente sulla maglia per il secondo anno consecutivo si conferma la Sèleco del gruppo Zanussi, leader del mercato dei televisori in Italia. di Emiliano Foglia

 

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