LA MAGLIA

Per questa stagione, che vede il ritorno ufficiale della Lazio nel massimo campionato, si opta per l’utilizzo della stessa divisa che aveva accompagnato i biancocelesti fino al giorno dell’entrata in guerra, il 23 maggio 1915. La casacca indossata dai calciatori biancocelesti si presenta, quindi a tinta unita, dalla tonalità cromatica più tendente all’azzurro che al celeste e con i laccetti incrociati a chiudere l’ampio scollo. La maglia si ispira anche al modello utilizzato nella prima finale scudetto giocata dalla Lazio, nel 1912/13.

1919, la Lazio torna a disputare il campionato italiano

La stagione

L’attività agonistica ufficiale riprese nella stagione 1919/20. Il regolamento federale prevedeva che il campionato nazionale fosse preceduto dai gironi eliminatori a livello regionale. La Lazio, si posizionò terza nel girone laziale, fermandosi, così, alla prima fase del campionato. Non era mai successo prima: a frenare l’egemonia biancoceleste, consolidata negli anni, fu proprio la guerra: molti atleti laziali morirono al fronte e di quelli che tornarono, in tanti decisero di ritirarsi dall’attività agonistica. Tutto ciò dette inevitabilmente spazio ai giovani. Tra questi, degno di note è il nome Fulvio Bernardini, giovane e promettente portiere che diventerà famoso poiché sarà il primo romano a vestire la maglia della Nazionale, giocando anche con classe cristallina in mezzo al campo e non più in mezzo ai pali. La Figc, intanto, si riunì per assegnare lo scudetto vacante del 1914/15. La prima idea fu di far disputare la finale, ma erano troppi i giocatori scomparsi e fu, dunque, ritenuto inutile terminare quel campionato. E il tricolore volò, ingiustamente, verso Genova.

La Rosa

Portieri: Bernardini. Difensori: Bona, E. Cella (II), Dosio. Centrocampisti: Alvina, Baldacci (I), Chiesa, Faccani, S. Orazi (I), A. Zucchi (II). Attaccanti: A. Cella (I), Consiglio, C. Corelli (I), Felicani, G. Fioranti (I), Fraschetti, Maranghi, Raffo, Radice, Sacchi, F. Saraceni (I), Setti, Varini. Allenatore: Baccani.

Curiosità

Con il termine delle ostilità gli atleti della Lazio impegnati al fronte, portano casa ben 77 medaglie: 25 d’Argento, 38 di Bronzo e 14 Croci di guerra. Nella sola sezione calcio del sodalizio laziale i caduti sono 14.

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