LA MAGLIA

Dopo troppi anni di attesa, quasi 30, nel gennaio del 2015, Macron regala un’altra sorpresa ai tifosi della Lazio: la “maglia bandiera”. Su indicazione della Società viene riproposta la versione 3.0 dello storico capo Anni ’80. La leggenda torna a splendere sul prato dell’Olimpico. E’ il 24 gennaio 2015, quando la Lazio e la Macron presentano (per l’anticipo con il Milan) la nuova maglia biancoceleste, che accompagnerà la squadra per tutto il girone di ritorno: è la nuova “maglia bandiera”, che rievoca quella delle stagioni 1982/83 e 1986/87. Anni difficili per il club ed il popolo laziale, anni della Serie B e di tanti campi minori calcati prima della rinascita con il ritorno in Serie A. La fumata bianca relativa alla “terza vita” della “maglia bandiera” arriva grazie all’accordo tra Claudio Lotito, Lazio Family e la famiglia Casoni (proprietaria del logo). La maglia bandiera “versione 3.0” della Macron è totalmente ispirata alla versione prodotta dalla Tuttosport nel 1986. La casacca si presenta rispettosa delle sue origini, metà bianca e metà celeste, al centro campeggia l’aquila ideata nel 1982 dall’ex presidente Gian Chiarion Casoni, con le ali che proseguono sulle maniche. La terza vita della “maglia bandiera” ha rappresentato un vero e proprio boom per la S.S. Lazio, con oltre cinquantamila esemplari venduti in tutto il mondo. In termini di numeri è stato un successo pari a quello della maglia del secondo scudetto.

Il ritorno della "maglia bandiera"

La maglia bandiera "versione 3.0” si presenta metà bianca e metà celeste, al centro campeggia l’aquila ideata dall’allora presidente Gian Chiarion Casoni, con le ali che proseguono sulle maniche. Il colletto è a polo con scollatura "a V". All’interno del collo è stata mantenuta l’etichetta con la dicitura “La prima squadra della capitale”, sul retro c’è il ricamo “SS Lazio 1900”. Il colletto è a polo con scollatura “a V”, nel cui interno è stata mantenuta l’etichetta con la dicitura “La prima squadra della Capitale”, sul retro c’è il ricamo “SS Lazio 1900”. Rispetto alla versione dell’Ennerre e successivamente a quella della Tuttosport, in questa terza versione compare lo stemma sociale. Macron ha “nascosto” i propri loghi sulle spalle applicandoli in bianco, valorizzando ancor di più il carattere celebrativo. Per rievocare in pieno il passato anche i numeri riprendono lo stile tridimensionale di un tempo.

La "maglia bandiera" da portiere, indossata da Marchetti in Coppa Italia, Napoli-Lazio 0-1

Anche i portieri della Lazio hanno l'onore di indossare la mitica "maglia bandiera". Inizialmente si pensava che la Macron riproponesse la colorazione blu navy tanto cara a Fernando Orsi. A sorpresa viene presentata la casacca verde, che richiama comunque la storia, nell'unica partita giocata in maglia verde fregiata dall'aquila sul petto, nella trasferta di Como della stagione 1982/83.

La prima maglia della stagione utilizzata fino all'avvento della "maglia" bandiera

Lo stile della casacca è ispirato al modello del campionato 1974/75, la prima stagione in cui la Lazio portò il tricolore sul cuore. Il 12 maggio 1974, i ragazzi di mister Maestrelli, guidati dal bomber Giorgio Chinaglia, conquistarono il primo scudetto della loro storia. Per celebrare quest’evento la Macron ha decorato con il tricolore la metà sinistra nascosta sotto il colletto in maglieria, che termina con un vistoso inserto a punta. Sul petto trova spazio lo stemma societario in due versioni: in rilievo nel tessuto e ricamato con il consueto bordo blu. Altri dettagli sono il ricamo “S.S. Lazio 1900” sul retro del collo e il bordo delle maniche in biancoceleste. La vestibilità è “body fit”, aderente al corpo, mentre la traspirabilità è favorita dagli inserti in micromesh sui fianchi. Anche il font di nomi e numeri, applicati in bianco con un’ombra esterna, si rifà a quello del ’74.

La seconda maglia della stagione

La Lazio torna ad indossare la maglia rossa a distanza di 30 anni (stagione 1982/83). L'ultima casacca in rosso indossata fu quella della "maglia bandiera" con aquila celeste. La Macron per questa stagione propone una seconda maglia rosso/bordeaux con due righe celesti divise al centro da un’ulteriore riga bianca. Un’idea azzeccata considerata la sintonia dei tifosi biancocelesti con quelli del West Ham, squadra dai colori succitati.

La terza maglia della stagione

La terza maglia è un richiamo alla storia del club; infatti il modello bianco con righe celesti verticali riprende la divisa utilizzata nel 1933. Insolita la forma del colletto squadrata che sul retro reca il ricamo “SS Lazio 1900”.

La prima maglia della stagione, dedicata alle vittime di Parigi

"Je suis Charlie" campeggia sulle maglie durante il derby contro la Roma: così la Lazio esprime la propria solidarietà alle vittime degli attentati di Parigi. "La Lazio si è sempre dimostrata attenta alle vicende extracalcistiche (spiegava il presidente Lotito commentando la scelta di giocare la stracittadina con la scritta "Je Suis Charlie" sulle maglie). Successe così anche nella stagione precedente, con una maglia contro il razzismo. Per questo derby il ricordo è di quanto successo in Francia. La Lazio è sempre contro ogni forma di terrorismo".

Una versione della maglia bandiera a maniche lunghe indossata da Berisha

Per le divise da portiere indossate da Marchetti e Berisha la differenza era nelle maniche: Marchetti indossa le maniche corte, mentre Berisha esclusivamente le maniche lunghe.

La stagione

La nuova stagione si apre con la novità del cambio in panchina: Stefano Pioli subentra al dimissionario Edoardo Reja. Il 29 novembre 2014, in occasione di Chievo-Lazio, la squadra capitolina piange la scomparsa di Lucidio Sentimenti. Il 21 gennaio 2015, in occasione dell’incontro Lazio-Milan, i biancocelesti scendono in campo indossando, dopo quasi trent’anni, la “maglia bandiera”, rivisitazione della storica casacca ideata nella stagione 1982/83 e che è stata anche utilizzata nella stagione del -9. La Lazio, con Pioli, conclude la stagione al terzo posto, conquistando l’accesso ai preliminari di Champions League e alla finale di Coppa Italia. All’Olimpico di Roma nella finale di Coppa Italia la Juventus si impone fortunosamente sulla Lazio per 2-1, ai tempi supplementari, aggiudicandosi il trofeo.

 

La Rosa

Portieri: Berisha, Guerrieri, Marchetti, Strakosha. Difensori: Braafheid, Basta, Cana, Cavanda, Ciani, de Vrij, Elez, Filippini, Gentiletti, Konko, Mauricio, Novaretti Pereirinha, Radu, Vinicius. Centrocampisti: Antic, Biglia, Candreva, Cataldi, Ederson, F. Anderson, A. Gonzalez, Ledesma, Lulic, Mauri, Minala, Oikonomidis, Onazi, Parolo. Attaccanti: Alfaro, Djordjevic, Keita, Klose, Perea, Rozzi, Tounkara. Allenatore: Pioli.

 

Curiosità

 

 

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