Quella volta a Pisa con i riquadri sulle maglie, stile Vecchia Signora…

Quella volta a Pisa con i riquadri sulle maglie, stile Vecchia Signora…

Nel 1987 arriva anche la Lazio a bussare alla porta della Robe di Kappa per sottoscrivere un contratto biennale concernente la fornitura tecnico-sportiva e la commercializzazione del marchio S.S. Lazio su maglia, kit allenamento ed oggetti dedicati al tifoso sul modello ormai rodato da tempo della Juventus con la Kappa. Il quartier generale degli imprenditori Calleri, proprietari della Lazio, era proprio Torino, per cui conoscevano molto bene l’operato della Robe di Kappa, fornitore tecnico-sportivo della Juventus dell’epoca. E dunque, dopo un anno dal loro insediamento a Roma, i Calleri scelsero la Roba di Kappa come sponsor tecnico della Lazio.

È il campionato 1987/88, quello del ritorno dei biancocelesti in Serie A: nella stagione si vedono quattro diverse prime maglie alternarsi durante il campionato. Vogliamo raccontarvi e farvi partecipi della scoperta che la nostra redazione ha fatto in questi giorni. La Lazio debutta in Coppa Italia il 23 agosto 1987 contro il Pisa, indossando una maglia di cui nessuno ad oggi ne era a conoscenza.  Attraverso l’unica fonte documentabile, quella de “La Domenica Sportiva” sembrerebbe che il completo indossato fosse quello che poi apparve dalla quindicesima giornata, Udinese-Lazio (0-0) in poi, del campionato di Serie B cioè quello in lanetta di colore celeste pallido, con bordi bianchi. Dalle immagini televisive abbiamo riscontrato la comparsa per la prima ed unica volta nella storia della Lazio di un riquadro nero cucito sul retro della maglia celeste, con tanto di numero da gara bianco applicato sopra. Il tutto molto simile a quello utilizzato sulla casacca della Juventus per decenni. Ci chiediamo il perché, eppure tre giorni prima, nell’amichevole di lusso contro il Milan allo stadio Flaminio, la Lazio indossò una delle maglie apparse poi in campionato, con tanto di numero conforme e non così pasticciato. Probabilmente quel tipo di completo visto allo stadio Arena Garibaldi di Pisa, essendo di una tonalità di celeste molto chiara al quale vennero applicati dei numeri bianchi, come da sempre vuole la tradizione della Lazio, non era propriamente il massimo dal punto di vista dell’immagine televisiva. Quindi, proprio per la visibilità precaria dei numeri bianchi che andavano a confondersi con quel celeste troppo chiaro si decise “in corsa” o all’ultimo momento di risolvere il problema. Ma cosa venne fatto? Ecco la soluzione: la Kappa ricorse allo stratagemma “Juventus”, utilizzando dei riquadri neri con numeri bianchi predisposti sul modello bianconero di quel periodo. Per cui Pisa-Lazio (4-5 ai calci di rigore) in Coppa Italia non rimarrà solamente alla memoria per un buon risultato in Coppa, ma anche per quel “diversivo” sule divise biancocelesti che videro per una volta, mai più replicata, quel grosso riquadro nero sulla maglia celeste. Potere della televisione… di Emiliano Foglia

Condividi:
error: Content is protected !!