adidas

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Adolf Dassler è stato un imprenditore tedesco, fondatore della casa d’abbigliamento sportivo Adidas e fratello di Rudolf Dassler, fondatore della Puma (sponsor tecnico della Lazio dal 1998 al 2012). Adolf, conosciuto come Adi, ha iniziato a produrre le sue prime scarpe sportive al termine della Prima Guerra mondiale, supportato dal padre, Christoph, e dai fratelli Zehlein e Rudolf. Il nome Adidas deriva dall’unione del soprannome (Adi) e delle prime tre lettere del cognome (das) del suo fondatore, Adi Dassler. L’azienda ottenne subito un grande successo e guadagnò la ribalta internazionale equipaggiando il fenomenale atleta Jesse Owens durante i Giochi olimpici del 1936.Nacque così il logo a tre strisce, teso a simboleggiare la diversità del marchio grazie ad un design semplice ed innovativo. Il logo a “trifoglio”, comparso per la prima volta in occasione delle Olimpiadi di Monaco 1972. Già nel 1954 l’azienda tedesca ebbe l’occasione di farsi conoscere nel mondo del calcio attraverso la Germania Ovest vincitrice della finale della Coppa del Mondo. I giocatori di quella nazionale indossavano gli scarpini dell’Adidas, ma con una novità senza precedenti per quegli anni: sotto la suola presentavano infatti delle specie di borchie avvitate. Fu da lì che nacquero quelli che oggi chiamiamo comunemente tacchetti svitabili. Nei primi Anni ’70, l’Adidas realizzò il famoso pallone “Telstar”, utilizzato per i mondiali di calcio in Messico. In Italia le divise da calcio firmate Adidas, fecero capolino nei primi Anni ’70, nientemeno con la Nazionale Italiana, la quale, a differenza di tutti i club mondiali non presentava le famose tre strisce ed il logo dell’Adidas sulle maniche ed il logo sulla casacca. La riconoscibilità Adidas era dettata solo dal particolare dettaglio dell’etichetta interna alla maglia, che riportava i dati del fornitore tedesco. Moltissime sono state le squadre in Italia che hanno indossato Adidas dal ‘70 ad oggi. La prima potrebbe essere stata la ? nel ?. Anche la Lazio per un biennio venne vestita dall’Adidas. Attraverso le parole di Gabriella Grassi, storica segretaria della S.S. Lazio negli anni dagli Anni ‘70 ai primi del 2000. “L’idea di affidarsi all’Adidas al colosso tedesco venne al nostro direttore generale Governato. Eravamo scesi in Serie B a causa del calcio-scommesse. Eravamo a pezzi ci avevano tolto tutto, ma non la volontà di ripartire e sognare nuovamente di riviver quel periodo trionfale che era distante di soli 6 anni.  Il colosso tedesco Adidas subentrava alla Pouchain come sponsor tecnico, anche se la Lazio in questa stagione spesso ricorreva al materiale tecnico dell’Ennerre. Curiosamente durante la stagione veniva registrato l’alternarsi della fornitura tecnica Adidas/Ennerre. Le prime due giornate di campionato della Lazio vedevano i biancocelesti scendere in campo in “azzurro” Adidas. L’azienda del “trifoglio” inizialmente non aveva compreso fedelmente i colori della Lazio, tanto da proporre una versione a maniche corte dalla tonalità cromatica azzurra, stile nazionale italiana. I tifosi protestarono e la società si vedeva costretta, a far sostituire l’azzurro con lo storico e tradizionale celeste. Incredibilmente, alla penultima gara del campionato Lazio-Vicenza (1-1) decisiva per la promozione nella massima serie, tornava la maglia dal color blu elettrico che di certo non portava bene, infatti, l’attaccante laziale Stefano Chiodi calciava sul palo il rigore della promozione. La stagione calcistica 1981/82 si presentava ai nastri di partenza dei campionati di Serie A e B introducendo, per la prima volta nel mondo del calcio, gli sponsor commerciali, che possono farsi pubblicità anche sulle magliette dei calciatori. La Lazio venne sponsorizzata dalla Tonini, un’azienda alimentare torinese leader nella produzione di grissini. Un accordo che per il club biancoceleste valeva circa 200 milioni di lire, cifra che all’epoca risultava piuttosto cospicua, soprattutto per una squadra militante in Serie B. Lo sponsor Tonini era stampato in rosso sulle maglie, lasciando perplessi molti tifosi. Per quanto riguarda l’abbigliamento tecnico l’Adidas confermava (come da contratto) il suo ultimo anno di fornitura sportiva.

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