Ciro Immobile tra le Leggende della Scarpa d’Oro

Ciro Immobile tra le Leggende della Scarpa d’Oro

Per ogni museo del calcio che si rispetti, un doveroso posto d’onore all’interno delle proprie teche è quello riservato al bomber d’eccellenza di ogni squadra. Si scrive bomber e si legge Lazio. Infatti, nomi altisonanti di cannonieri caratterizzano tutta la storia della Lazio, in primis fra tutti Silvio Piola che detiene il record in Italia di marcature con ben 274 gol. Ma come non ricordare Chinaglia, Giordano, Signori e Crespo, tutti capocannonieri con la casacca della Lazio? Eppure, ce n’è uno che ha battuto non solo i grandi bomber del nostro campionato ma addirittura tutti quelli che giocano in Europa, famosi e meno famosi; parliamo chiaramente del grande Ciro Immobile che, nello scorso campionato, ha conquistato il titolo della Scarpa d’Oro, trofeo che premia il miglior realizzatore europeo in base a specifici coefficienti d’attribuzione. E allora ripercorriamo insieme la storia di questo importantissimo riconoscimento continentale che nell’ultima edizione ha visto trionfare proprio il nostro Immobile con i suoi 36 gol segnati in Serie A, corrispondenti a 72 punti, scalzando colleghi di reparto come Lewandowski e Cristiano Ronaldo. Partiamo dal trofeo del Pallone d’Oro che nasce grazie ad un’idea della rivista calcistica francese France Football. Un’idea che fa breccia nel cuore di tutti gli appassionati di calcio. E sull’onda del successo che negli Anni ‘60 raccoglieva l’assegnazione del Pallone d’Oro al miglior calciatore europeo dell’anno, dalla stagione 1967/68 France Football, in collaborazione con l’Adidas, istituisce anche il trofeo della Scarpa d’Oro, destinato a premiare il calciatore che nei vari campionati nazionali europei avesse realizzato il maggior numero di gol nel corso della stagione. In molti credono che la Scarpa d’Oro sia il premio al giocatore in grado di segnare più reti durante una stagione. In realtà è il premio consegnato al giocatore che, nel corso di una stagione calcistica, ha conseguito il maggior punteggio, calcolato moltiplicando il numero di reti per il coefficiente di difficoltà del campionato di appartenenza. In altre parole, segnare sessanta reti in un campionato con coefficiente di difficoltà basso è sicuramente indice di efficienza del giocatore, ma non basta a decretare quel giocatore vincitore del premio.

I coefficienti ufficiali sono indicati in questa tabella:

  1. Coefficiente di moltiplicazione 2 per le prime 5 nazioni nel ranking UEFA (Serie A, Bundesliga, Premier League, Ligue 1 e La Liga);
  2. Coefficiente di moltiplicazione 1,5 per nazioni dal 6° al 22° posto nel ranking UEFA (ad esempio, campionati portoghese e olandese);
  3. Coefficiente di moltiplicazione 1 per nazioni dal 23° posto in poi.

Ed ecco un po’ di storia del trofeo. Il premio della Scarpa d’Oro è stato fondato nel 1967 e fino al 1991 prevedeva che il vincitore fosse davvero quello con il maggior numero di reti segnate in un campionato. In questo modo, molto spesso, i giocatori vincitori del premio appartenevano a campionati di livello inferiore. La prima Scarpa d’Oro premiò, ad ogni modo, uno dei migliori bomber europei della storia di ogni tempo; nel 1967/68 con ben 43 reti all’attivo è il portoghese Eusebio ad accaparrarsi il prestigioso trofeo. L’albo d’oro del premio ha annoverato altri nomi importanti del football europeo come Gerd Muller, Van Basten ed Hugo Sanchez, ma anche protagonisti decisamente meno noti che talvolta proprio attraverso la Scarpa d’Oro registrarono un rialzo del loro livello di popolarità nella carriera, poi mai più raggiunto in seguito, come capitò per esempio al biondo olandese Wim Kieft che si aggiudicò l’edizione del trofeo 1981/82 segnando ben 32 gol con l’Ajax. Giunse in Italia nel 1983, chiamato dal Pisa di Romeo Anconetani. Le grandi aspettative su di lui furono ben presto deluse, con la retrocessione della squadra toscana in Serie B e con soli 3 gol all’attivo nel suo primo campionato italiano.

Tornando al nostro Ciro Immobile, il trionfatore della Scarpa d’Oro 2020, con i suoi 36 gol ha anche eguagliato il record di Higuain come miglior marcatore “all times” della Serie A. Tra i suoi gol molti sono stati di grandissima fattura tecnica e realizzati in ogni modo e da ogni posizione. L’attaccante biancoceleste si è dimostrato un cecchino infallibile apportando alla Lazio i punti necessari per l’ingresso in Champions League. Naturalmente ha usufruito dell’assistenza di altrettanti grandi giocatori come Luis Alberto e Milinkovic e dei suoi partner di attacco Correa e Caicedo. Ciro ricorda sempre che senza il loro aiuto mai avrebbe eguagliato il record di gol in Italia e conseguentemente non si sarebbe segnato a referto nell’albo dei vincitori del prestigioso premio della Scarpa d’Oro. Uomo, oltre che giocatore, immenso. di Emiliano Foglia

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