LA MAGLIA

La casacca per questa stagione torna ad essere a girocollo. Il tessuto viene alleggerito rispetto alle precedenti maglie: leggero e molto meno fastidioso per i calciatori rispetto al passato. La tonalità di celeste è tenue. Il numero di colore bianco è in materiale feltro cucito sulla maglia. In questa stagione le mute a disposizione della squadra presentano un numerino cucito a mano posizionato all’interno del collo che contraddistingue gli atleti. I magazzinieri trovavano utile identificare con questi numeretti l’equipaggiamento di ogni giocatore.

 

Pierluigi Pagni colonna biancoceleste e la sua maglia.

La stagione

La crisi finanziaria torna a farsi sentire in maniera impietosa, tanto che, dopo una campagna acquisti praticamente inesistente, i giocatori in ritiro precampionato a Pievepelago decidono di ammutinarsi e tornare a casa, avviando così l’ennesima crisi societaria. L’estate è segnata dall’addio del Gaucho Morrone e dall’arrivo in rosa di Eugenio Fascetti. Il tradimento di Lorenzo (alla Roma) sortisce comunque un effetto benefico, ricompattando un ambiente in cui le divisioni erano ormai all’ordine del giorno. Il suo successore viene individuato in Umberto Mannocci, uno dei tecnici emergenti dell’epoca. Alla fine del campionato la Lazio agguanta la salvezza con un sospirato 14° posto.

 

La Rosa

Portieri: Cei, R. Gori. Difensori: Dell’Andrea, Dotti, Gasperi, Marini, Pagni, Vitali, Zanetti. Centrocampisti: Bartù, Carosi, Christensen, Delpin, Fascetti, Giannattasio, Governato, Manganotto, Mari, Nastri, Proietti. Attaccanti: D’Amato, E. Favalli (II), Galli, S. Gori, Peirò, Petris, Piaceri, Renna, Santonico. Allenatore: Mannocci.

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