LA MAGLIA

Torna la tradizionale casacca della Lazio e spariscono gli inserti neri che negli anni precedenti avevano caratterizzato la divisa biancoceleste. Viene scelta la tonalità di celeste che risulta molto simile a quella utilizzata per la maglia del ‘74. La casacca è impreziosita da una sottomanica bianca. Le cuciture che delimitano i due colori e quelle sulle spalle sono di filo blu. Una sottile banda elastica unisce i due lati del colletto. Cambia la scritta dello sponsor, poiché scompare la dicitura “Phones” da Siemens rispetto all’anno precedente.

La prima maglia della stagione

In questa stagione vengono utilizzate sia le maglie con targhetta “Made in Hungary”, sia quelle con targhetta “made in Romania”. Tutte le divise da gioco non presentano la targhetta “Puma official merchandise” in basso a sinistra sul fronte della maglia. La manica lunga non è in vendita nei negozi. Tutte le maglie presentano le personalizzazioni nere.

La seconda maglia della stagione

Torna il giallo a rappresentare la Lazio in trasferta. La casacca utilizza lo stesso modello della prima maglia, ma con colori diversi.

La maglia da portiere indossata da Luca Marchegiani in Coppa Italia, Milan-Lazio 2-1

Molto eleganti anche le divise dei portieri. In quella indossata da Marchegiani nelle grafiche, la tonalità predominante grigia va progressivamente a sfumare diventando nera sulla parte inferiore della casacca. Anche le maniche sono simili a quelle presenti nelle divise della squadra: colore dominante grigio sulla parte superiore e colore nero nella parte inferiore. Le personalizzazioni sono bianche in vellutino, applicati a caldo.

La maglia della Champions League

La maglia indossata nella Champions League dai calciatori biancocelesti riprende quella stile Argentina o "Brasilazio" delle due precedenti stagioni europee. Le bande verticali celesti si assottigliano di molto trasformandosi in righine su sfondo bianco. Il collo bianco “a V” è impreziosito da un sottile bordino giallo.

La stagione

Da questa stagione cominciano a palesarsi i primi problemi finanziari per Sergio Cragnotti e per il suo gruppo industriale. Il mercato di rafforzamento subisce un forte ridimensionamento con le cessioni eccellenti di Nedved, Veron e Salas. Dal Valencia arriva Mendieta, premiato per due anni consecutivi come migliore centrocampista europeo. Lo spagnolo risulta un vero e proprio “flop” anche in relazione al suo enorme costo (90 miliardi). Un inizio di campionato stentato porta all’esonero del tecnico Zoff, che tanto bene aveva fatto l’anno prima, sostituito da Zaccheroni. La Lazio chiude il campionato al sesto posto (centrato l’obiettivo minimo della qualificazione Uefa) con un’ultima gara, il famoso Lazio-Inter 4-2, che passa alla storia per le lacrime di Ronaldo per lo scudetto nerazzurro perso al fil di lana. Il 14 gennaio 2002 si spegne Antonio Sbardella, ex arbitro internazionale e grande dirigente: l’architetto della Lazio del 1974 e uno dei migliori arbitri che l’Italia abbia mai annoverato.

La Rosa

Portieri: Concetti, Favazza, Marchegiani, Peruzzi. Difensori: Cesar, Colonnese, Comazzi, Couto, Favalli, Gottardi, Mihajlovic, Negro, Nesta, Ola, Stam, Pancaro, Varriale. Centrocampisti: D. Baggio, Baronio, Castroman, De La Peña, Fiore, Giannichedda, Liverani, Mendieta, Poborsky, Simeone, Stankovic. Attaccanti: Berrettoni, Crespo, Evacuo, Kovacevic, S. Inzaghi, C. Lopez, Ravanelli. Allenatori: Zoff, (poi subentrato) Zaccheroni.

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