LA MAGLIA

Dopo alcune stagioni tornano gli inserti neri come terzo colore, insieme ai tradizionali e storici bianco e celeste. Si conferma la “Parmacotto” come sponsor ufficiale, che presenta il suo marchio stampato sulle maglie in due varianti: la prima con una leggera velina termoadesiva e la seconda con una patch in rilievo di materiale gommato. La coccarda della Coppa Italia, vinta pochi mesi prima, è ricamata sulla casacca. “Il celeste che abbiamo proposto (raccontava Furio Focolari, referente della Puma in Italia) è leggermente più tenue di quello utilizzato nella stagione precedente. Di più non potevamo fare perché è oggi fondamentale che una divisa da gioco rispetti le esigenze di visibilità televisive richieste”. Dal punto di vista estetico risaltano gli inserti in micro-mesh in Blue Nights che spezzano all’altezza del giromanica il classico colore definito Ocean della maglia. Sottopancia e fianchetto laterale sono invece in colore bianco ed in tessuto totalmente traspirante. Il collo è “a V”. Le cuciture piatte garantiscono il minimo attrito all’aria. Il tessuto è 100% Poliestere e dal punto di vista tecnologico presenta le seguenti principali caratteristiche: la struttura del tessuto facilita la traspirazione cutanea per un’ottimale gestione della temperatura corporea e del comfort. Inoltre, lo studio dei tagli condotto dalla tecnologia power Frame di Puma introduce una totale libertà di movimento del torace.

 

La prima maglia della stagione

La seconda maglia della stagione

In costruzione

La terza maglia della stagione

La terza maglia si fa attendere e viene presentata in ritardo, rispetto alla prima ed alla seconda. Il motivo di tale ritardo lo spiegava Furio Focolari (referente Puma in Italia) in un'intervista dell'epoca: "Conservo ancora il bozzetto della nostra prima proposta alla Lazio: gialla, come da recente tradizione. Sul foglio con il bozzetto si legge un appunto di Roberto Mancini: No! nero o rosso vivo. Mancini ha sempre voluto visionare, anche da giocatore, i bozzetti e controllare, in un secondo momento, la vestibilità del prodotto. A quel punto ci siamo indirizzati verso un rosso ben diverso, ovviamente, da quello dei cugini. Abbiamo fatto anche una maglia di prova che a Mancini piacque molto, meno a me e a Giuseppe De Mita (Direttore Generale della Lazio). Alla fine ascoltando anche il parere dei tifosi, decidemmo in comune accordo di optare per il colore nero". La terza maglia è disegnata sullo stesso stampo della prima e della seconda divisa. Il colore di base è il nero con gli inserti celesti. I numeri sono termoapplicati di colore bianco con bordatura argentata.

La prima maglia di Coppa Uefa, senza sponsor

La Lazio torna a giocare la Coppa Uefa con la patch della manifestazione applicata sulla manica. Le toppe sono prodotte dalla Lextra. Negli Anni '80 si era sperimentato un procedimento di applicazione di velours floccati attraverso l’elettricità statica ad alto voltaggio. Nacque così il procedimento Lextra, prontamente brevettato da un brillante inventore americano. Successivamente un imprenditore inglese rimase colpito dalle potenzialità di tale processo produttivo in termini di bellezza ed anticontraffazione. Si iniziarono così a vedere sui campi di calcio le prime toppe “Lextra” nelle partite ufficiali. La Chris Kay ltd aveva acquistato la licenza per produrre su patent Lextra praticamente tutte le badges ufficiali FIFA, UEFA, Lega Calcio, Premier League e molte altre.

La maglia di Di Canio nel giorno della sua presentazione

Curiosamente per la presentazione di Paolo Di Canio (“il grande ritorno”) al centro sportivo di Formello, la Puma consegna al giocatore la casacca con la personalizzazione di colore bianco contornata da una filettatura color argento, che la Lazio utilizza esclusivamente per l'evento di Di Canio. Per il campionato la personalizzazione è nera bordata d'argento.

La stagione

Dal possibile fallimento al sogno della rinascita. La stagione inizia con la novità più importante: l’imprenditore romano Claudio Lotito rileva la società biancoceleste salvandola dal fallimento. Il primo agosto del 2004 la società biancoceleste riceve la notizia dell’impossibilità di giocare la Supercoppa a Tripoli, che si doveva svolgere tra Lazio e Milan, per motivi di natura diplomatica. Alla luce di ciò Adriano Galliani, allora alla presidenza della Lega Calcio, prende la decisione di spostare il luogo della finale da Tripoli a Milano. La Lazio esce sconfitta sonoramente dal confronto (3-0) anche perché la squadra ancora non ha gli effettivi completi viste le enormi difficoltà finanziarie.

La Rosa

Portieri: Casazza, De Angelis, Peruzzi, Sereni. Difensori: Angeletti, Castroni, Cesar, Couto, Gimelli, Lequi, O. Lopez, Negro, Oddo, Sannibale, Seric, Siviglia, Talamonti, Zaccardi, Zauri. Centrocampisti: D. Baggio, Corsi, Dabo, Ferrazza, A. Filippini, E. Filippini, Giannichedda, E. Gonzalez, Liverani, Manfredini, Matzuzzi, Mea Vitali, Melara, Robert. Attaccanti: Bazzani, Di Canio, Delgado, De Sousa, S.Inzaghi, Muzzi, Pandev, Rocchi. Allenatori: Caso, (poi subentrato) Papadopulo.

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