LA MAGLIA

Il conflitto bellico porta ad una inevitabile semplificazione dei vestiti civili. Si preferiscono, infatti, tessuti, tagli e forme più pratiche in tutte le competizioni sportive. È il “Jersey”, materiale povero ed utilizzato per l’abbigliamento maschile sportivo, a prestarsi alla perfezione per il delicato momento storico che si stava vivendo. Durante la guerra la produzione delle divise da football diminuisce drasticamente e si rende necessaria la realizzazione di qualcosa di alternativo. Il Jersey (1800) era un tessuto di maglia piuttosto pesante, usato dai pescatori dell’isola inglese di Jersey, da cui il leggendario nome. Serviva per fare capi da lavoro molto resistenti, adatti alla dura vita in mare. In epoca successiva, si trasformava in una maglia rasata, semplice, leggera, morbida e per natura elastica, che veniva spesso usata nel campo dell’abbigliamento intimo; per la sua semplicità e leggerezza era ritenuto inadatto alla sartoria; fu solo grazie alla genialità di Coco Chanel, che lo impiegò per le sue creazioni, che il Jersey divenne di moda. Il Jersey è fatto con macchine circolari per maglieria a singola fila di aghi, ovvero lavorano solo gli aghi verticali del cilindro; ogni punto di alimentazione (caduta), fa sì che si crei un po’ di maglia; per dare un’idea della sua struttura, possiamo pensare al Jersey, come una maglia a spirale; il tessuto ottenuto è compatto, liscio nella parte esterna che differisce dal rovescio che appare più “ruvido”. Risulta elastico sia in lunghezza che in larghezza e poteva essere prodotto con qualsiasi tipo di fibra tessile: le più usate sono il cotone, la lana e la viscosa.

 

1917, la prima pagina de la "Gazzetta dello Sport" il 30 aprile 1917

La stagione

Lo scoppio della Prima guerra mondiale assestò un duro colpo alla pratica sportiva: vennero interrotti sia il campionato di calcio che il Giro d’Italia. Il giornale “La Gazzetta dello Sport” venne utilizzato per la propaganda bellica, essendo inviato in dono ai soldati. Nel 1917 le autorità militari italiane iniziarono a spianare i terreni delle zone di operazione per la costruzione di campi da gioco. Persino tra i soldati italiani prigionieri in Germania la passione sportiva non si spense. Nel campo di Mathausen formarono nell’estate 1917 numerose squadre di football. Con il passare dei mesi, l’incremento del numero dei caduti decimò le rose delle società sportive, le quali parteciparono a campionati di carattere secondario e regionale, schierando le riserve o le squadre giovanili. Si disputò il “Campionato Romano di I Categoria” a cui parteciparono Lazio, Pro Roma, Tiberis, Fortitudo, Juventus Roma. Il torneo fu vinto dalla Fortitudo. Venne istituita anche la “Coppa Federale”, e a disputarla, con gare di sola andata dal 15 al 29 aprile 1917, furono: Fortitudo, Pro Roma, Lazio e Juventus Roma. La vittoria spettò alla Pro Roma che si aggiudicò il primo posto a punteggio pieno, battendo la Lazio nel primo incontro stagionale. Inoltre, tra aprile e maggio 1917 si disputò un breve torneo di “Terza Categoria”, anch’esso vinto dalla Pro Roma, che si posizionò davanti a Vigor, Juventus, Tiberis, Libertas, Fortitudo e Lazio. Tutte le squadre giocarono con formazioni costituite anche da giocatori delle giovanili, a causa della presenza al fronte dei titolari.

La Rosa

Portieri: Cella (II). Difensori: Dosio, Riberi, Beniamini (II). Centrocampisti: Baldacci (I), Felicani, Maneschi, Mariani, Perugini. Attaccanti: Aironi, Cella (I), Menghi (II), Maranghi, Molinari, Raffo, Varini. Allenatore: Baccani.

Curiosità

Il gioco del football è sempre più popolare nel nostro Paese ed iniziano a nascere le imprese locali, che lo supportano nella fornitura tecnico-sportiva. La ditta Pasteur ha sede in Genova e fornisce il movimento calcistico italiano.

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