LA MAGLIA

La maglia utilizzata dalla Lazio in questa stagione è la stessa del campionato precedente, con l’unica differenza che in alcuni incontri il logo SPL, non è presente. Anche il materiale dalla foto dell’epoca sembrerebbe più fresco e più leggero, un simil cotone.

1921/22, Bernardini si trasforma da portiere ad attaccante

La stagione

La Lazio perde il proprio portiere ma acquista un giocatore in più che, per classe e intelligenza, approderà presto in Nazionale, rappresentando il primo romano della storia a vestire la maglia azzurra. Il giocatore in questione è Fulvio Bernardini che, iniziando la sua carriera come portiere, dopo un piccolo infortunio, cede alle richieste della famiglia e si allontana dai pali della porta, conquistando ed illuminando l’attacco biancoceleste, con la compiacenza dell’allenatore Guido Baccani. La Lazio aderisce, in questa stagione deludente, alla Confederazione Calcistica Italiana, nata da una scissione con la Figc (scissione che rientrerà l’anno seguente).

La Rosa

Portieri: V. Bernardini (I), Fiammazzo, Salineri. Difensori: E. Cella (II), Dosio, Michela-Zucco, Parboni, F. Saraceni (I), L. Saraceni (II). Centrocampisti: A. Baldacci (I), Baldacci (II), A. Cella (I), Faccani, Giubertoni, Maneschi, S. Orazi (I), V. Orazi (II), Zanetta. Attaccanti: F. Bernardini, C. Corelli (I), Filippi, Fioranti (I), Fraschetti, Furia, Maranghi, Ottier, Sacchi, Senesi, Varini. Allenatore: Baccani.

Curiosità

Per fortuna con il termine delle ostilità cambia la storia di una nazione ma anche di un uomo, calciatore e militare che risponde al nome di Sante Ancherani che a breve inaugurerà quel filone commerciale e di costume che dagli Anni ‘20 ad oggi, rinnova quasi ogni anno le forniture tecnico sportive della Lazio. Il precursore è proprio Ancherani, primo centrattacco e primo capitano della Lazio, nonché primo fornitore tecnico sportivo del primo club della Capitale. Una volta abbandonata l’attività sportiva e congedato dalla guerra (il 30 dicembre 1918), Ancherani intorno agli Anni ‘20  decide di aprire una bottega di articoli sportivi che portava proprio il suo nome: la Ditta Sante Ancherani ubicata in Via dei Prefetti, 34/a. In seguito Sante si sposta in Via Lucrezio Caro, 29 e la sua attività decolla. Divengono suoi colleghi abituali i personaggi di spicco della società del tempo e, fino alla fine degli anni ’40, fornisce il materiale sportivo alla Lazio ed alle altre realtà secondarie del calcio capitolino. Ormai il calcio ha preso piede, diventando sempre più importante negli sport più amati dagli italiani. Dalla stagione 1927/28 anche le forniture tecnico sportive risentono dell’influenza politica su di esse. In questa stagione un’ordinanza del partito nazionale Fascista impone la presenza del proprio emblema politico all’interno degli stemmi sociali dei principali club sportivi italiani. La S. S. Lazio, quindi, dovette realizzare uno scudetto a strisce verticali bianco e celeste, a colori alternati con al centro, il simbolo del fascio littorio. Tale stemma comparve su tutti i capi sportivi come maglie, giacche e tute fornite al primo club della Capitale. La maglia da gioco dai colori tradizioni bianco e celeste, si presenta con i lacci intrecciati a chiudere l’ampio scollo. La casacca come già detto è impreziosita dal fregio policromo ricamato sul petto rappresentante lo stemma della Lazio nel ventennio fascista. La Ditta Sante Ancherani fornisce anche i palloni da gara per quasi tutte le partite giocate a Roma (a volte cucendoli lui stesso) e produce tutto ciò che serve ai calciatori, stando sempre all’avanguardia nella ricerca del materiale migliore, importato anche dal Regno Unito, patria indiscussa del football. La fornitura tecnica Ditta Ancherani alla Lazio ha un successo notevole che dura parecchi decenni, malgrado il contesto storico, in cui si materializza il nuovo dramma italiano, quello di tornare in guerra per la seconda volta.

 

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