LA MAGLIA
I “brasilaziali” nella stagione 1931/32 scendono in campo indossando paradossalmente una casacca molto “argentina” e poco “brasiliana”, con larghe bande verticali. Il modello riprende fedelmente quello indossato della nazionale argentina di quel periodo. Il vertice del colletto divide simmetricamente le strisce verticali alternate di colore bianche e celesti.
La stagione
Per cercare di risolvere una crisi tecnica che durava ormai da anni, anche la Lazio, come molti altri club italiani, pensa di ingaggiare una serie di atleti oriundi, ossia giocatori stranieri che siano in grado di dimostrare ascendenze native del nostro Paese. Sono nove i brasiliani nella nuova Lazio, di cui sette oriundi, tra cui spicca l’ala Guarisi con 32 presenze e 12 reti. La Lazio, pur battendo a Torino la grande Juventus di quel periodo, arriverà a soli due punti dalla zona retrocessione. La cosiddetta “Brasilazio”, allenata naturalmente da un altro carioca, Amilcar Barbuy, non riesce proprio a decollare in una stagione rivelatasi alla fine piuttosto deludente.
La Rosa
Portieri: Bonadeo, Bonerandi, Masetti, N. Narbone (I), Pietrosanti, Sclavi. Difensori: Canestri, Del Debbio, Laroma-Iezzi, A. Mattei (II), Rizzetti, Serafini, Spagnoletti, Tognotti. Centrocampisti: Barbuy, Castelli, O. Fantoni (II), Furlani, Marcacci, Sabatini, Stracuzzi. Centrocampisti: Malatesta, Pardini, Spivach. Attaccanti: Campilli, C. Cevenini (V), Demaría, J. Fantoni (I), Frank, Guarisi, A. Mattei (III), Nicolosi, Pomponi, Tedesco. Allenatore: Barbuy.
Curiosità
Il Comune di Roma, a Marzo del 1932, affida in concessione alla Lazio lo Stadio Nazionale di Roma.