LA MAGLIA

Per questa stagione viene riproposta la maglia tradizionale di colore celeste tenue a girocollo e polsini bianchi. Il 13 novembre 1966 allo stadio Olimpico, incontro Lazio-Spal, la squadra capitolina scende nuovamente in campo con la maglia bianca con la sbarra celeste, utilizzata spesso nel precedente campionato. Anche la formazione della Juniores della Lazio sceglie la casacca bianca con banda diagonale celeste, nel prestigioso torneo “Città di Riccione” disputato a giugno del 1967.

 

1966/67, riduzione a 16 squadre fatale per la Lazio

La stagione

In questo campionato la Figc applica una modifica sostanziale al nuovo campionato: riduzione da 18 a 16 del numero di squadre in lizza per la Serie A dalla stagione 1966/67. Ciò, purtroppo, si rivela lesivo per la compagine biancoceleste in quanto, classificandosi quartultima, retrocede in Serie B per la seconda volta nella sua storia. La sfortuna vuole che l’ultima giornata di campionato metta di fronte la Juventus e la Lazio, con i bianconeri impegnati nel testa a testa con l’Inter per la conquista del titolo. Alla Lazio basta un punto per salvarsi, mentre i piemontesi non possono permettersi passi falsi. Quando a Torino, sul risultato di 0-0, arriva la notizia del vantaggio del Mantova sull’Inter (i nerazzurri erano primi ad un turno dalla fine), la Juventus si lancia in attacco furiosamente e segna i due gol in rapida successione; solo nel finale i biancocelesti accorciano le distanze con un rigore trasformato da Di Pucchio. La Lazio è in Serie B.

 

La Rosa

Portieri: Amata, Cei, Girardi, Gori. Difensori: Adorni P., Anzuini, Castelletti, Dotti, Maggioni, Masiello, Pagni, Paparelli, Volpi, Zanetti. Centrocampisti: Bartù, Burlando, Carosi, Di Pucchio, Dolso, Gagliardi, Mari, Marchesi, Mereghetti. Attaccanti: Bagatti, D’Amato, Morrone, Pazzelli, Sassaroli. Allenatori: Mannocci, (poi subentrato) Neri.

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