LA MAGLIA

Inizia l’era Chinaglia, con uomini nuovi e con una nuova visione d’imprenditorialità nel calcio di stampo americano. Oltre al potenziamento della squadra, Chinaglia allestisce uno staff di primo livello specializzato nel marketing e nella cura del marchio del club. La splendida “maglia bandiera” ammirata nella stagione passata non piace a Giorgione, ancora legato alla casacca di tipo tradizionale a tinta unita stile Anni ’70. L’aquila stilizzata si presta benissimo ad essere immortalata su qualsiasi tipo di prodotto. L’impatto del nuovo marchio e la sua riconoscibilità, risultano così penetranti che il nuovo emblema viene preso a modello per studi di marketing all’Università “La Sapienza” di Roma. Inoltre, il gradimento dei tifosi per la “maglia bandiera” fa riflettere l’entourage del marketing della Lazio, convincendo Chinaglia a mantenere il logo sociale con l’aquila stilizzata; tuttavia Long John la spunta sul ritorno allo stile classico della maglia a tinta unita celeste con bordi bianchi. “La maglia della Lazio è quella là” dice perentoriamente il nuovo presidente indicando, nella parete di fronte a lui, un dipinto di Luciano Re Cecconi. Si decide allora di conservare qualcosa della “maglia bandiera”, racchiudendola all’interno del nuovo logo sociale di forma romboidale, realizzato anche a fini commerciali. L’Ennerre a questo punto si trova di fronte ad un bel rompicapo da sciogliere, ossia realizzare una maglia tradizionale stile ’74, tanto cara a Giorgio, ma che richiamasse (commercialmente parlando) la “maglia bandiera”. L’aquila stilizzata che nella precedente stagione dominava il petto dei calciatori, viene posizionata sul retro della divisa nelle dimensioni più ridotte all’altezza delle spalle. Per la prima maglia (tanto cara a Chinaglia), la tonalità di celeste prodotta risulta leggermente più chiara rispetto alla maglia del ‘74, infatti i numeri bianchi cuciti sulla maglia, dopo alcune giornate (Lazio-Juventus 0-1 e Lazio-Avellino 2-1) vengono sostituiti da numeri di colore blu navy, più riconoscibili ed efficaci per quel tipo di tonalità utilizzata. Il tessuto della maglia prevalentemente utilizzato è in lanetta rasata, la cui composizione tecnica è acrilica. I polsini sono in maglina bianchi e il colletto presenta un’ampia fascia celeste. Sponsor ufficiale presente sulla maglia per il secondo anno consecutivo si conferma la Seleco del gruppo Zanussi, leader del mercato dei televisori in Italia. Il logo Ennerre è in cotone ricamato e cucito sulla maglia. L’emblema del club in vernice è stampato sulla maglia. Lo sponsor Seleco e l’aquila stilizzata sopra le spalle sono sempre in vernice, di colore blu navy. I numeri da gara sono realizzati in cotone e cuciti sulla maglia nel classico stile Ennerre a “zig-zag”. La seconda maglia bianca è l’esatto negativo della prima maglia. Per la fornitura delle maglie riservate ai portieri l’Ennerre produce diverse divise, dai colori differenti.

 

Una prima maglia della stagione, con emblema sociale ricamato

Per questa stagione il logo della Lazio viene stampato in vernice con la tecnica della serigrafia. L'Ennerre, però, vuole rendere di maggior pregio quello stemma, realizzandolo interamente ricamato per alcune mute dei biancocelesti. Particolare curioso riscontrabile in alcune mute è la contemporanea presenza della patch ricamata applicata sopra lo stemma realizzato in vernicetta.

Una seconda maglia della stagione

La maglia da trasferta è esattamente il negativo della versione casalinga, a tinta unita bianca con collo “a V” e polsini celesti. I numeri da gara utilizzati nella stagione sono in cotone di colore blu navy, tranne per le prime partite di inizio stagione (Verona- Lazio 4-2, Lazio-Inter 3-0 e Sampdoria-Lazio 1-1) che vengono realizzati di colore celeste in materiale tipo panno. Tutte le maglie invernali prodotte in questa stagione sono in lanetta, mentre la versione a maniche corte è in tessuto misto acrilico e cotone, risultando più leggera al tatto.

Una divisa da portiere della stagione

Per la fornitura delle divise riservate ai portieri l’Ennerre realizza diverse varianti nel design e nelle tonalità cromatiche. I colori più gettonati da Cacciatori ed Orsi sono il modello giallo con le maniche nere, l’amaranto con le maniche grigie, il grigio con le maniche nere e il verde con maniche grigie. Ad inizio stagione il portiere Cacciatori sceglie una casacca a tinta unita blu navy con collo “a V” e polsini celesti.

Una prima maglia della stagione, a maniche lunghe

Anche la versione a maniche lunghe per alcune gare presenta il logo ufficiale del club ricamato su una toppina cucita sulla maglia.

Una maglia scelta per il "Chinaglia Day"

Il sogno di Giorgio Chinaglia di tornare alla Lazio da protagonista diviene realtà. Long John, affermato calciatore anche in America e soprattutto testimonial del soccer Usa dal 1976 al 1983, cullava da sempre l’idea di un ritorno da eroe alla Lazio. Giorgio, come spesso aveva confidato ai propri amici, era rimasto molto dispiaciuto di non aver mai salutato i tifosi laziali con una partita d’addio. Poco dopo la sua nomina a presidente, Long John comincia a lavorare sulla realizzazione dell’evento chiamato “Chinaglia Day”. Viene contattata la sua ex squadra, i Cosmos, per fare da “sparring partner” alla sua Lazio. L’idea di Giorgio è quella di giocare il primo tempo con la maglia dei Cosmos ed il secondo tempo (l’ultimo, di addio) con la casacca biancoceleste. Un evento “ad hoc” curato nei minimi particolari e con un copione spettacolare, in perfetta sintonia con lo stile americano: con tanto di majorettes, palloncini, tabelloni luminosi che inneggiavano a Giorgio Chinaglia. Domenica 16 ottobre 1983 oltre 40 mila tifosi laziali riempiono l’Olimpico per rendere il proprio tributo all’idolo di sempre, alla sua ultima apparizione in veste di calciatore della Lazio. L’incontro amichevole Lazio-Cosmos, che costituisce il “piatto forte” della festa, viene presentato in maniera inedita per quei tempi. L’altoparlante annuncia i nomi dei calciatori, che escono uno alla volta dal sottopassaggio dello stadio Olimpico in perfetto stile americano. Per ultimo, ovviamente, spunta Long John con la maglia e la fascia di capitano dei Cosmos; è un’emozione indescrivibile per tutti e il giocatore è letteralmente sommerso da centinaia di sostenitori accorsi in campo per abbracciarlo e per consegnargli mazzi di fiori, mentre sventolano al cielo bandiere laziali ed americane. Curiosamente per l’evento del “Chinaglia Day” le due squadre scendono in campo con le loro seconde maglie: bianca per la Lazio e blu per i Cosmos.

Una "prototipo" di prima maglia con numerazione bianca. Maglia donata dalla famiglia Fabiani (Marksport)

L'Ennerre, diversi mesi prima dell'inizio della nuova stagione, presenta alla Lazio alcuni prototipi (mai indossati in campo) delle divise per il successivo campionato, che vengono visionati dall'ufficio marketing biancoceleste. Nelle grafiche la maglia presente nel catalogo Marksport dell'epoca.

Una prima maglia della stagione con il logo sociale serigrafato

Una tuta ufficiale utilizzata durante la stagione

La stagione

Il 13 luglio 1983 Giorgio Chinaglia viene eletto presidente della Lazio. Arrivano i due stranieri previsti dalle norme vigenti: il brasiliano Joao Batista ed il danese Michael Laudrup. Chinaglia conferma Morrone in panchina. Il campionato parte male, tranne il 3-0 rifilato all’Inter nella seconda giornata. Le critiche si acuiscono dopo la sconfitta nel derby. Morrone viene contestato aspramente e viene sostituito da Carosi dopo l’ennesimo tracollo a Napoli. Giordano resta fuori per quattro mesi per un grave infortunio provocatogli dall’ascolano Bogoni, ma fa in tempo a rientrare nelle ultimi match e siglare i gol decisivi negli scontri diretti con il Napoli ed il Pisa. Il presidente Chinaglia, alla fine del sofferto campionato, promette al suo popolo: «Mai più una stagione cosi!».

 

La Rosa

Portieri: Cacciatori, Ielpo, Marigo, Orsi. Difensori: Calisti, Chiarenza, Della Martira, Filisetti, Manfredonia, Miele, Piscedda, Podavini, Spinozzi. Centrocampisti: Batista, Cupini, D’Amico, Marini, Moccia, Piraccini, Vella, Vinazzani. Attaccanti: Giordano, Laudrup, Meluso, Piga. Allenatori: Morrone, (poi subentrato) Carosi.

Curiosità

L’aquila stilizzata simbolo apprezzato ed  invidiato nel mondo. Il primo campionato sotto la gestione Chinaglia vede la Lazio salvarsi con grande sofferenza all’ultima giornata del campionato di Serie A; in controtendenza ai risultati mediocri del campo si assiste alla crescita del brand. L’emblema dell’aquila stilizzata ha conquistato tutti e non solo i tifosi biancazzurri. In quel periodo l’aquila stilizzata, commercialmente parlando, si contrapponeva al simbolo della Roma. L’emblema dei cugini da qualche anno era il lupetto, anch’esso stilizzato, ideato dal grafico Piero Gratton nel 1978 in sostituzione della lupa capitolina. Grazie ad un vecchio accordo con il Comune di Roma, la società giallorossa godeva fin dalle sue origini di un permesso speciale per poter utilizzare il simbolo della lupa; ma tale accordo scadeva alla fine degli Anni ’70, per cui il club giallorosso ricorre all’ideazione di un nuovo simbolo: il lupetto stilizzato. Il grande successo dell’aquila stilizzata offusca la leadership nelle vendite dei prodotti con il marchio A.S. Roma nei negozi specializzati od ipermercati. Ormai è facile vedere negli stessi scaffali prodotti con il lupetto insieme a quelli con l’aquila stilizzata. Qualsiasi azienda che voleva reclamizzare i propri prodotti ora doveva fare i conti anche con la popolarità del nuovo marchio della Lazio, che ben si addiceva alle nuove campagne pubblicitarie.

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